Amuseapp annuncia la chiusura di un round di investimento pre-seed da 350 mila euro.
La startup con base a Belluno, utilizza l’intelligenza artificiale e le più moderne tecnologie per rendere l’esperienza nei luoghi della cultura più accessibile e coinvolgente. Oggi è l’ audioguida ufficiale del Palazzo Ducale di Venezia, uno dei musei più visitati del Paese con oltre un milione di ingressi annui. I fondi raccolti consentiranno ad amuseapp di potenziare la propria tecnologia, consolidando il modello in Italia e, al tempo stesso, di avviare la crescita sui mercati internazionali con l’obiettivo di posizionare amuseapp come player globale nell’innovazione culturale e nell’accessibilità dei patrimoni artistici.
All’operazione hanno partecipato diversi business angel e investitori privati: Paolo Tramonti (Fondatore e CEO di Bios Line), Francesco Tarantino (imprenditore, investitore e business angel), Francesco Zucchetta (CIO di Serenis), Marco Moschini (business angel), Jacopo Pertile (founder di azzurrodigitale, Matix e AWMS), Lucio Gomiero (advisor, ex board Ferrero, ex direttore generale PromoTurismoFVG), Enrico Grasso (investitore in private equity e in start-up, partner presso H.I.G. Capital), Giacomo Bianchini (investitore indipendente basato a Londra con esperienza decennale in banca d’investimento e private equity con focus sul software gestionale), Serena Granziera (founder di Bloom), la famiglia Nocivelli (Gruppo Epta) con Marco Nocivelli (vice-presidente Confindustria) e Federico Nocivelli, e Federico D’Incà (ex ministro del Governo Draghi e advisor).
Fondata nel 2024 da Marco Da Rin Zanco, Michele Da Rold e Alberto Nalin come spin-off di Larin, agenzia veneta di marketing e trasformazione digitale con base a Belluno, amuseapp sviluppa soluzioni per rendere l’esperienza nei luoghi della cultura più accessibile e comprensibile, superando barriere linguistiche, economiche e tecnologiche.
Il cuore della piattaforma è amuseagent, un agente di intelligenza artificiale che trasforma materiali grezzi — pubblicazioni, testi o conferenze — in itinerari multilingue e personalizzati per diversi profili di visitatori, inclusi bambini, esperti e persone con disabilità. I contenuti sono fruibili tramite web app e QR code con approccio Bring Your Own Device, senza download né procedure complesse.
Per gli enti culturali, la soluzione integra strumenti di analisi per monitorare permanenza, interessi e provenienza dei visitatori, supportando strategie di valorizzazione mirate. Il modello economico non prevede costi fissi: i musei possono monetizzare con la vendita di audioguide digitali e tramite donazioni, condividendo una quota dei ricavi con la piattaforma.
Ad oggi, amuseapp è utilizzata da circa 70 luoghi della cultura in Italia. La piattaforma ha superato i 500.000 utenti complessivi.
«Questo aumento di capitale rappresenta molto più di una spinta economica: è il segnale che anche il mondo della finanza e dell’imprenditoria crede nel valore dell’innovazione culturale. Nei prossimi mesi sarà per noi l’occasione di portare amuseapp fuori dai confini italiani e dimostrare che anche i musei più piccoli possono offrire servizi di livello internazionale. In tutto questo, la nostra stella polare resta sempre la stessa: fare in modo che tutti i visitatori possano vivere un’esperienza culturale chiara, accessibile e realmente comprensibile», dichiara Marco Da Rin Zanco, co-founder & CEO di amuseapp.