Skip to content
ANCE Belluno, 80 anni di cantieri e innovazione

Fino al 2 febbraio a Belluno una mostra immersiva racconta i cambiamenti del territorio

Ottant’anni di storia dell’edilizia bellunese raccolti in un’unica esperienza, tra fotografie d’epoca, strumenti di cantiere, realtà virtuale e uno sguardo alle Olimpiadi Milano – Cortina 2026. È il cuore della mostra con cui la Sezione Costruttori Edili – ANCE Belluno celebra l’80° anniversario dalla propria fondazione, allestita in Piazza Piloni 5 a Belluno e aperta al pubblico dal 5 dicembre al 2 febbraio, con ingresso libero. 

L’esposizione nasce con un obiettivo preciso: valorizzare il contributo storico, sociale e tecnico delle imprese edili del territorio, mostrando come il lavoro dei costruttori abbia accompagnato – e spesso anticipato – le trasformazioni della provincia, dalle infrastrutture alle opere di messa in sicurezza, fino agli interventi più recenti legati alla mobilità e al turismo.

Al visitatore viene proposto un percorso che intreccia memoria e innovazione. La prima sezione è dedicata alle fotografie analogiche, selezionate dagli archivi delle imprese associate. Le immagini raccontano cantieri molto diversi tra loro: dalle ristrutturazioni residenziali a Cortina all’ampliamento del rifugio Pradidali, dalla ricostruzione degli argini del Ru Secco alla galleria di collegamento Arten–Arsiè, dagli interventi di messa in sicurezza della chiesa di Valle di Cadore al rifacimento del ponte di Cesana, fino alla realizzazione del sovrappasso di Marisiga e alle opere legate all’energia idroelettrica. Accanto alle strutture realizzate si vedono mezzi e maestranze, volti e attrezzature che restituiscono la dimensione quotidiana del lavoro in cantiere. 

Un’altra tappa del percorso è dedicata alla Scuola Edile di Sedico, con una selezione di strumenti storici e manufatti che permette di seguire l’evoluzione delle tecniche costruttive. Qui il passato dialoga con il presente e il futuro anche grazie al coinvolgimento diretto degli studenti, che realizzeranno in loco un manufatto, trasformando la mostra in un laboratorio a cielo aperto e mettendo in evidenza il ruolo della formazione per le nuove generazioni di tecnici e operai specializzati. 

Lo sguardo si allarga poi alle Olimpiadi Milano – Cortina 2026, con un corner dedicato ai grandi cantieri olimpici. Grazie ai patrocini e alle immagini fornite da SIMICO e MICO nell’ambito dell’Olimpiade Culturale, i visitatori possono avvicinarsi alle opere simbolo dei prossimi Giochi: la cosiddetta Variante 0, la pista da bob, il trampolino e lo stadio del ghiaccio. Un modo per collegare l’esperienza maturata dalle imprese bellunesi alle sfide che attendono il territorio nei prossimi anni, tra grandi eventi, sostenibilità e infrastrutture. 

Il fulcro dell’esposizione è però la sezione di immersione virtuale. Indossando un visore, il pubblico viene “accompagnato” all’interno di cinque opere emblematiche del territorio: i Serrai di Sottoguda, il ponte Cerenton, il viadotto di Rio Gere, il ponte ferroviario di Feltre e l’intervento a Piazzale Roma a Cortina. Grazie all’esperienza tridimensionale è possibile seguire le diverse fasi di realizzazione dei cantieri e interagire con l’ambiente ricostruito, cogliendo la complessità organizzativa e tecnica che sta dietro a ogni struttura visibile oggi lungo le strade, nei paesi o in montagna. 

La mostra, ospitata in Piazza Piloni 5 a Belluno, sarà visitabile con questi orari: il lunedì, la giovedì e la domenica dalle 11 alle 19; il venerdì dalle 14 alle 22; il sabato dalle 10 alle 18. Martedì e mercoledì la sede rimane chiusa. L’ingresso è libero. 

Con questo progetto, ANCE Belluno sceglie di raccontare gli ottant’anni della Sezione non solo attraverso le date e i numeri, ma attraverso le opere, i luoghi e le persone che hanno contribuito a “costruire il presente progettando il futuro”, motto che accompagna l’anniversario. Una storia che riguarda da vicino non soltanto le imprese, ma l’intera comunità bellunese, chiamata oggi a ripensare il proprio sviluppo partendo anche dai cantieri che hanno segnato il paesaggio negli ultimi decenni.