Andrea Ferrazzi (Confindustria Belluno Dolomiti) al panel “Your Next Lodi 2030”: “La montagna leva strategica dello sviluppo se investe in conoscenza”
Un confronto tra territori “di mezzo” che racconta le sfide e le opportunità dell’Italia produttiva al di fuori delle metropoli. È quanto avvenuto giovedì 26 giugno a Cornegliano Laudense (LO), nell’ambito dell’evento Your Next Lodi 2030, dove Andrea Ferrazzi, direttore generale di Confindustria Belluno Dolomiti, ha rappresentato la provincia dolomitica nel panel “Territori a confronto”, insieme ai colleghi di Biella e Lodi.
Nel corso del dibattito, basato sui dati del rapporto 2025 curato da Assolombarda, sono emerse convergenze e divergenze significative. L’analisi ha preso in considerazione dieci province italiane di confronto: Belluno, Biella, Ascoli Piceno, Asti, Grosseto, La Spezia, Lodi, Rovigo, Sondrio e Trieste .
Tra queste, Lodi si è distinta per un’accelerazione notevole: +162,3% di export dal 2015 al 2024, +34,7% di valore aggiunto pro-capite e una produttività tra le più alte d’Italia (78.300 euro per occupato nel 2022). Belluno, pur senza i numeri e la vicinanza strategica di Lodi a Milano, si difende bene su più fronti.
“Belluno – ha sottolineato Ferrazzi – è tra le province italiane con il più basso tasso di disoccupazione (2,8%) e il secondo miglior tasso di occupazione tra i territori confrontati (71,7% nel 2024), superiore sia a Lodi (65,8%) sia a Biella (70,3%). Questi dati dimostrano una base solida, su cui costruire strategie orientate all’innovazione e alla crescita intelligente.” Tuttavia, ha aggiunto, “tali numeri vanno letti anche alla luce del calo demografico che interessa in modo significativo le aree montane: la diminuzione della popolazione attiva può gonfiare artificialmente alcuni indicatori occupazionali. È dunque fondamentale analizzare con attenzione il contesto complessivo.”
Il confronto ha messo in luce anche alcune fragilità: il valore aggiunto per occupato di Belluno (70.900 euro) è inferiore a quello di Lodi e Trieste, e l’export cresce ma non con la stessa intensità, segno di una struttura ancora troppo centrata su produzioni tradizionali. Inoltre, l’economia bellunese fatica a trattenere giovani e competenze qualificate, elemento cruciale nell’attuale economia della conoscenza.
“Dobbiamo guardare con attenzione ai territori che stanno evolvendo rapidamente – ha aggiunto Ferrazzi – come Lodi, che ha saputo affiancare alla manifattura storica i servizi ICT, oggi al 4,3% del valore aggiunto. Ma anche Belluno ha asset distintivi: qualità della vita, coesione territoriale e, soprattutto, l’embrione di un ecosistema che fa perno sulle grandi e medie imprese storicamente presenti e sulle iniziative che stanno portando università italiane come LUISS Business School e venete come Padova e Verona ad aprire sedi e corsi di alta formazione nel Bellunese. Se sapremo trasformarli in driver di innovazione, la montagna non resterà indietro”.
Il confronto, moderato dal direttore de Il Cittadino di Lodi, Lorenzo Rinaldi, si è chiuso con un dialogo tra l’assessore regionale lombardo Guido Guidesi e il neo presidente di Assolombarda, Alvise Biffi, alla sua prima uscita pubblica nel nuovo ruolo, confermando l’interesse delle istituzioni verso i territori che investono in infrastrutture immateriali e capitale umano.
Conclusione – Il panel ha evidenziato come province come Belluno, Biella e Lodi – pur diverse per geografia, specializzazioni e dotazioni – possano tutte giocare un ruolo centrale nell’economia della conoscenza. A condizione di puntare su visione strategica, formazione di qualità, reti territoriali e apertura internazionale.