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Cinder goggles, quando gli occhiali sfidavano scintille e fumo

Dal 2 dicembre a Pieve di Cadore nuovi pezzi della collezione Vascellari arricchiscono la mostra ‘Non siamo eterni’, tra storia dell’occhialeria e cultura ferroviaria tirolese

Dal 2 dicembre, le sale del Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore tornano ad accogliere il pubblico per gli ultimi due mesi della mostra “Non siamo eterni. Dalla nascita alla rinascita degli occhiali storici ” organizzata da CertotticaGroup all’interno del progetto OPTI-RAIL. Una riapertura attesa, che segna l’ingresso di un nuovo e prezioso tassello all’interno del percorso espositivo.

A impreziosire l’allestimento sarà infatti una selezione di rari occhiali protettivi ottocenteschi, provenienti dalla collezione privata di Roberto Vascellari. I pezzi hanno appena concluso la loro presenza nella mostra gemella “Locomotive e occhiali: seconda vita per queste icone” , organizzata al museo ferroviario di Lienz (Austria) dal partner di progetto EBFL – Eisenbahn Freunde Lienz. Un passaggio di testimone che sottolinea la volontà di creare un vero dialogo transfrontaliero tra patrimoni industriali e culturali.

Fino al 17 gennaio 2026, i visitatori potranno esplorare accanto ai contenuti che raccontano le materie prime (acetato e nitrato di cellulosa), i problemi del degrado nel tempo di questi materiali e le delicate tecniche di restauro, fanno ora la loro comparsa i robusti “lunettes chemins de fer ”, noti anche come “cinder goggles”. Datati tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, questi affascinanti occhiali da lavoro testimoniano una sfida diversa ma complementare nella storia dell’occhialeria: quella di progettare strumenti capaci di resistere alle condizioni d’uso più estreme.

Indispensabili per fuochisti e macchinisti delle locomotive a vapore, erano dotati di reti laterali metalliche, montature rinforzate e lenti spesse, progettate per proteggere gli occhi dei passeggeri da scintille, fuliggine e ceneri incandescenti nelle cabine dei convogli. Oggetti funzionali, certo, ma oggi considerati autentiche icone del design proto-industriale. Ricercatissimi dai collezionisti, evocativi nell’immaginario steampunk e curiosamente adottati all’epoca anche dai passeggeri di terza classe, che viaggiavano su carrozze aperte e spesso esposti alle intemperie.

L’inserimento di questi nuovi esemplari rappresenta una delle fasi conclusive del progetto OPTI-RAIL, co-finanziato dal programma Interreg Italia-Austria VI-A (CLLD Dolomiti Live 2021-2027) . Un’iniziativa che ha visto CertotticaGroup – Competence Hub e l’associazione EBFL collaborare su tecniche avanzate di conservazione e restauro, mettendo in relazione due simboli dei territori alpini: le fragili montature in acetato e nitrato delle valli dolomitiche e la storica locomotiva diesel ÖBB 2043.49, protagonista per decenni delle linee ferroviarie tirolesi.

Progetto OPTI-RAIL

Il progetto OPTICAL RAIL focalizza l’attenzione su due specifici manufatti storici dell’area del Dolomiti Live, ovvero gli occhiali storici del Distretto dell’Occhiale e le locomotive storiche della Stazione ferroviaria di Lienz, che hanno necessità di essere manutentati e restaurati in modo da essere maggiormente valorizzati e apprezzati dalle comunità e dai turisti. Il progetto poggia su due filoni di attività principali: gli occhiali, dove Certottica si occuperà della caratterizzazione delle collezioni di occhiali in plastica storici (nitrato di cellulosa, acetato di cellulosa e bachelite, altro) presenti sul territorio, per valutarne il materiale e il livello di degrado con il fine ultimo di avviare delle azioni di manutenzione e di restauro; la preziosa locomotiva n. 2043.49, in uso nel traffico di corridoio prima dell’apertura del confine Italia-Austria, di grande valore storico, dove il partner austriaco attuerà degli interventi di ripristino per renderla nuovamente fruibile dalla comunità e dai turisti dell’area del Dolomiti live.