Con 12.808 imprese registrate al 31 dicembre 2024, la provincia di Belluno conferma un tessuto imprenditoriale vivo e distribuito capillarmente. I dati, raccolti comune per comune, restituiscono l’immagine di un territorio dove l’iniziativa economica, pur in un contesto complesso e montano, mantiene una presenza significativa, con una media di circa 210 imprese per comune. Il capoluogo Belluno guida la classifica con 2.155 imprese attive, seguito da Feltre (1.153), che rafforza il suo ruolo di secondo polo produttivo, da Borgo Valbelluna con 865 unità e da Cortina d’Ampezzo con 727 unità.
I dati confermano come la struttura economica bellunese poggi su un’imprenditoria prevalentemente locale, con una forte presenza di micro e piccole imprese. Si tratta spesso di attività a conduzione familiare, artigiane o commerciali, strettamente legate alle caratteristiche morfologiche e culturali del territorio. Proprio il radicamento locale rappresenta uno dei punti di forza del sistema, garantendo un presidio economico anche nei comuni più periferici.
Non mancano tuttavia le aree a bassa densità imprenditoriale. Alcuni piccoli comuni delle Dolomiti, come Zoppè di Cadore, risultano avere un numero esiguo di imprese, con appena 5 registrazioni ufficiali. Tuttavia, la distribuzione complessiva delle imprese evidenzia una buona tenuta anche nei centri minori, segno di una economia rurale e turistica ancora attiva. In particolare, i comuni a vocazione turistica come Alleghe, Cortina d’Ampezzo e Livinallongo del Col di Lana vantano numeri importanti in rapporto alla popolazione residente, trainati dalla filiera dell’ospitalità e dei servizi legati alla montagna.
Crescente incidenza delle società di capitali. Negli ultimi anni si è registrata una tendenza alla strutturazione dell’impresa, soprattutto nei poli urbani come Belluno e Feltre, dove crescono le iniziative imprenditoriali con assetti più organizzati e orientati alla crescita. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei settori innovativi e nei servizi avanzati, che iniziano a fare breccia anche in un tessuto economico tradizionalmente legato alla manifattura e all’artigianato.
Il dato aggregato, pur con alcune flessioni settoriali segnalate negli ultimi report trimestrali (in particolare nel commercio e nella manifattura), restituisce una provincia che, nel suo insieme, mostra segni di resistenza e capacità di adattamento. In un contesto nazionale ancora segnato da incertezze economiche, l’equilibrio tra tradizione e innovazione rappresenta una leva fondamentale per la coesione economica e sociale di Belluno.
Il sistema imprenditoriale bellunese, pur privo dei grandi numeri delle aree metropolitane, continua così a distinguersi per la sua tenacia, la qualità del capitale umano e la connessione con il territorio. Le imprese, radicate nelle vallate e nei borghi, restano un baluardo essenziale per lo sviluppo sostenibile della montagna veneta.