In un contesto globale segnato da tensioni commerciali e riconfigurazione delle catene del valore, le filiere produttive italiane, caratterizzate da un tessuto vitale di PMI competitive e ad alta produttività, rappresentano un asset strategico per affrontare le frammentazioni geopolitiche e gli impatti derivanti dai dazi. Lo ha affermato Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti aprendo il convegno ‘Filiere e PMI: Sinergie per un Ecosistema Strategico’, organizzato il 18 settembre a Feltre dai comitati regionali della Piccola Industria del Nord-Est, che ha messo in luce la necessità di un salto di qualità per tutto il sistema. «Dobbiamo avere la forza di preservare queste filiere, di renderle più resilienti e competitive», ha sostenuto Berton.
Sull’importanza delle filiere si è soffermato Alessandro Fontana, direttore del Centro Studi Confindustria: «n ragione di un tessuto produttivo che non solo è caratterizzato molto più che altrove (Europa compresa) da piccole e medie imprese, ma da Pmi vitali e competitive che spiccano per elevata produttività e capacità di esportare. Per questo diventa fondamentale aiutare le nostre imprese ad affrontare le frammentazioni geopolitiche e gli impatti derivanti dai dazi».
La riflessione si è ampliata con l’intervento di Giulio Buciuni, professore associato in Entrepreneurship & Innovation al Trinity College di Dublino, che ha proposto una nuova visione di futuro: «L’economia del Nordest non può più limitarsi alla logica tradizionale delle filiere di fornitura. La sfida oggi è immaginare filiere neo-industriali, in cui l’output non è solo un prodotto manifatturiero ma anche – e sempre più – innovazione, conoscenza e servizi ad alto valore aggiunto. Questo implica un salto di qualità: uscire dalla ‘low road’ dei margini bassi e della dipendenza dal committente».
Sulla necessità di un coordinamento rafforzato è intervenuto Davide Piol, presidente Piccola Industria Confindustria Veneto: «L’essere parte di una filiera significa anche avere una leva in più per essere competitivi in scala internazionale… Emerge quindi sempre più la necessità di aumentare il grado di coordinamento lungo le filiere, supportando le realtà più piccole nel raggiungere livelli di evoluzione organizzativa e finanziaria necessari alla sopravvivenza dell’intera filiera».
Mirko Bragagnolo, vicepresidente per le Filiere Piccola Industria Confindustria, ha chiuso i lavori ponendo l’accento sulla necessità che «le PMI passino da fornitrici a partner strategici delle filiere. Un obiettivo prioritario per le piccole imprese ma altrettanto strategico per i Capo-filiera: tanto più forte sarà l’anello debole, tanto più forte sarà la filiera stessa… A partire dal Governo: la politica industriale deve tornare al centro del dibattito seriamente, con una visione strategica».
Paolo Biscaro, CFO di Clivet SpA, azienda ospitante e parte del gruppo Midea, ha sottolineato «l’importanza strategica delle filiere produttive e del ruolo centrale delle PMI… L’auspicio è che giornate come questa diventino motore di nuove collaborazioni e progetti concreti».
Il convegno, organizzato in collaborazione con Confindustria Piccola Industria nazionale e Confindustria Belluno Dolomiti, si è concluso con una tavola rotonda che ha visto manager e imprenditori confrontarsi su rapporti e coordinamento per accelerare l’innovazione.