Nel giorno in cui riaprono le scuole in tutta Italia, il Sole 24 Ore pubblica un’analisi sulle condizioni degli insegnanti e sul numero di laureati, in particolare nelle materie Stem.
Nell’Italia delle tante aziende familiari e degli studi professionali che passano di padre o madre in figlio o figlia anche il titolo di studio è una questione ereditaria. A dirlo è il rapporto Education at a glance 2025 che, senza dimenticare la scuola, come dimostra l’evergreen sugli stipendi bassi degli insegnanti, si concentra in primis sull’università. Evidenziando, ad esempio, come oltre ad avere pochi laureati specie nelle discipline ad alta occupazione (Stem) ne abbiamo pochissimi (il 15%) che non avevano un genitore laureato a fronte del 63% che ne vantava almeno uno. Più che bloccato da noi l’ascensore sociale è fermo. La premessa è che i laureati in Italia sono pochi: il 22% dei 25-64enni (contro il 42% degli altri Paesi industrializzati) che ci vale l’ultimo posto in classifica in condominio con il Messico. Per fortuna miglioriamo nel range 25-34 anni, dove saliamo al 32%, anche se la media (48%) è ancora lontana.