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L’arte di Pieretto Bianco: un ponte tra l’Italia e il mondo

Al via la mostra diffusa per i 150 anni dalla nascita e il ritorno de ‘Il Risveglio di Venezia’

Hanno preso il via venerdì 25 luglio a Pieve d’Alpago e Puos d’Alpago le celebrazioni per  il 150° anniversario della nascita di Pietro Bortoluzzi, meglio conosciuto come Pieretto Bianco (Trieste, 1875 – Bologna, 1937). L’evento è stato promosso dal Comune di Alpago con il patrocinio e il contributo di Confindustria Belluno Dolomiti. L’iniziativa celebra la carriera internazionale di questo poliedrico artista, pittore e scenografo, il cui padre era nativo di Tignes, in Alpago. Confindustria Belluno Dolomiti dal 2010 ospita una delle tele dell’autore, raffigurante i lavori all’arsenale di Venezia, che l’associazione ha voluto restaurare ed esporre a palazzo Reviviscar in accordo con il Comune e la Soprintendenza.

L’iniziativa principale è la mostra ‘Pieretto Bianco. Dipinti, disegni, scenografie. A 150 anni dalla nascita’, inaugurata venerdì 25 luglio a Pieve d’Alpago. Curata dal Enrico Lucchese docente dell’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, l’esposizione presenta per la prima volta un corpus di circa cinquanta opere, tra dipinti, disegni, fotografie e volumi d’epoca, provenienti da collezioni private e pubbliche, inclusi la Biblioteca Civica e il Museo di Rovereto, e le raccolte del Comune di Alpago. La mostra ripercorre l’intera arte di Bianco, dagli esordi veneziani all’attività americana, dove fu scenografo e amico di Enrico Caruso, fino alla produzione pittorica e grafica degli anni dello studio a Roma.

Contemporaneamente, domenica 27 luglio, è stata inaugurata un’altra sezione della mostra a Puos d’Alpago. Qui, i sette grandi dipinti del ciclo ‘Il Risveglio di Venezia’, realizzati da Pieretto Bianco per la Biennale del 1912, sono tornati a casa dopo un complesso lavoro di restauro durato anni. Questi “teleri” della collezione civica sono stati oggetto di un complesso lavoro conservativo iniziato nel 2004 a cura della restauratrice Mariangela Mattia e saranno esposti permanentemente nella sala consiliare, rinnovata su progetto dell’architetto Alberto Alpago Novello. «La pennellata di Pieretto Bianco è potente e carica di materia», ha detto Mattia, esprimendo l’augurio che «questo ciclo possa essere valorizzato anche nel formato intero di ciascun dipinto».

L’arte di Pieretto Bianco: un ponte tra l’Italia e il mondo

Nato a Trieste il 28 agosto 1875, Pieretto Bianco trascorse i primi anni in Alpago prima di trasferirsi a Venezia, dove, autodidatta, studiò l’opera del Tintoretto e del Tiepolo. La sua carriera lo portò a successi straordinari non solo in Italia (Venezia, Roma) ma anche all’estero. Fu a San Francisco nel 1915 per decorare il padiglione italiano dell’Esposizione. Nel 1916, a New York, divenne scenografo ufficiale del Metropolitan Opera House, dove strinse amicizia con il celebre tenore Enrico Caruso, ritraendolo in un’opera e seguendolo a Cuba nel 1920, dove gli furono tributati grandi onori. Tornato in Italia nel 1926, si stabilì a Roma, dove ebbe il suo studio in via Flaminia e fu incaricato di decorare i saloni del Consiglio Superiore della Marina. Continuò a esporre in Italia e all’estero, creando scenografie e figurini per spettacoli lirici alla Scala di Milano e all’Opera di Roma.

Il curatore, professor Enrico Lucchese, ha sottolineato come Bianco sia stato un «protagonista delle prime Biennali veneziane della Belle époque», capace di coniugare le atmosfere lagunari con una pittura aggiornata dai suoi soggiorni parigini. Bianco, pur non essendo d’avanguardia, «è riuscito a dare un contributo personale all’arte del suo tempo», apprezzato da figure come Carlo Carrà per il suo innato gusto decorativo e l’originale immediatezza.

Un progetto di ampio respiro e riconoscimento internazionale

Il sindaco di Alpago, Alberto Peterle, ha definito la realizzazione della mostra «un importante traguardo culturale», frutto di «unità, motivazione e professionalità». Il progetto ha ricevuto il patrocinio e il contributo economico di Confindustria Belluno Dolomiti, presso la cui sede a Palazzo Reviviscar è conservata e visitabile un’altra famosa opera della Biennale di Venezia, L’Arsenale.

Laura Trevisson, vice presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, ha ribadito l’importanza di sostenere iniziative che valorizzano il patrimonio culturale, in quanto «un contesto culturalmente dinamico è infatti più aperto all’innovazione, più attrattivo e competitivo».

Anche Il Porto, un’altra tela del ciclo ‘Il Risveglio di Venezia’, è accessibile ai visitatori presso il municipio di Ponte nelle Alpi.

L’ampiezza del riconoscimento per l’evento è notevole: il volume e la mostra godono del patrocinio del Parlamento Europeo, della Regione del Veneto, della Provincia di Belluno, dell’Unione Montana Alpago, e dei Comuni di Venezia, Trieste, Chies d’Alpago, Tambre e Ponte nelle Alpi. 

La mostra ‘Pieretto Bianco. Dipinti, disegni, scenografie. A 150 anni dalla nascita’ sarà visitabile presso il palazzo municipale di Pieve d’Alpago e quello di Puos d’Alpago dal 25 luglio al 28 settembre 2025.

Orari di apertura:

  • Dal lunedì al venerdì: 10.00-12.00
  • Lunedì, martedì e giovedì: 15.00-17.00
  • Sabato, domenica e festivi: 15.00-18.00 (solo a Pieve d’Alpago)

È inoltre possibile visitare le opere a palazzo Reviviscar a Belluno e presso il comune di Ponte nelle Alpi, previa prenotazione al tel. 0437/478086 int. 1 o via mail a anagrafe@comunealpago.bl.it. L’ingresso è libero.