Il 28 novembre arriva in libreria il nuovo libro di Sanel Kaltak e Ilario Tancon (Infinito Edizioni). Una storia vera che attraversa la guerra, l’esilio e una sfida sportiva diventata simbolo di riscatto
Il 28 novembre 2025 esce in libreria ‘Via da Sanski Most – La guerra in Bosnia, la fuga a piedi, l’Everest in bicicletta’, firmato da Sanel Kaltak e Ilario Tancon e pubblicato da Infinito Edizioni nella collana ‘Orienti‘. Il libro intreccia la storia europea recente, una vicenda personale e la passione sportiva, con un filo che dalla Bosnia-Erzegovina arriva fino alle Dolomiti Bellunesi.
Una storia vera nel cuore dell’Europa
Sanski Most, Bosnia nord-occidentale: qui si apre il racconto. Sanel ha quattordici anni quando nel 1992 la guerra irrompe nella quotidianità. Le pagine restituiscono l’esperienza di un ragazzo e della sua famiglia davanti al collasso improvviso della normalità: bombardamenti, paura, fame, l’incertezza di ogni giorno. Fino alla decisione più difficile: fuggire. La fuga è fatta di passi, notti e silenzi, un attraversamento fisico e interiore che porta prima verso Travnik e poi oltre il confine, fino alla Croazia. Non è solo il racconto di un esodo: è il ritratto di cosa significa diventare profughi, lasciare tutto e portarsi addosso, per anni, il peso di ciò che si è visto e perduto.
Una nuova vita nelle Dolomiti
Il secondo movimento del libro è quello della ricostruzione. Dopo l’Istria, arriva l’Italia. Sanel si stabilisce nel Bellunese, scopre una terra diversa ma capace di diventare casa. Nelle Dolomiti comincia una nuova vita, fatta di studio, lavoro, relazioni, radicamento. È qui che la storia personale si intreccia con quella del territorio: non come sfondo, ma come luogo reale di rinascita. Gli autori raccontano con delicatezza e lucidità il percorso dell’integrazione, le difficoltà pratiche e quelle invisibili, la nostalgia, ma anche la gratitudine per le opportunità trovate. Anno dopo anno Sanel diventa protagonista della comunità che lo ha ospitato, prima imprenditore e infine cittadino pienamente, senza tuttavia mai recidere il legame profondo con il proprio paese d’origine.
L’Everesting in bici come metafora di riscatto
C’è poi una terza traiettoria, apparentemente lontana dalla guerra ma in realtà profondamente connessa: la bicicletta. Kaltak affronta la sfida dell’Everesting – ripetere la salita e la discesa di un colle fino a raggiungere il dislivello dell’Everest – come prova di resistenza estrema, ma soprattutto come gesto simbolico. Pedalare, salire ancora quando le forze finiscono, non cedere al buio e alla fatica: la montagna diventa metafora della vita. Un modo per trasformare il dolore in movimento, la memoria in energia, la sopravvivenza in scelta.
Un libro a due voci
Scritto insieme a Ilario Tancon, con prefazione di Kristian Ghedina e introduzione di Lorenzo Gambetta, Via da Sanski Most alterna sguardi e registri: la cronaca intima, il contesto storico, la riflessione su identità e appartenenza. Il risultato è un testo essenziale e al tempo stesso potente nella sua limpidezza e semplicità. Un libro che apparentemente parla di passato ma è attualissimo e ci interroga sul futuro di un’Europa attraversata da migrazioni, guerre e periferie che possono diventare centri di vita nuova.
